Come si bagna sua maestà il babà?

Troppo bagnato, troppo asciutto, troppo afflosciato o troppo
compatto… insomma, quando si parla di babà i palati più esigenti si scatenano! 

 


Ma partiamo dal principio: non si può parlare del babà così, come se fosse una cosa qualunque. Il babà a Napoli è una religione, un culto unico, un atto d’amore. Di lontane origini polacche – fu creato per lenire le amarezze di un re polacco detronizzato – il babà viaggiò per mezza Europa, passando anche per la Francia, ma fu in Italia, nello specifico a Napoli, che, grazie ai monsù,
trovò la sua casa. Una casa dove dalla fine del 1700 è sempre stato onorato come uno di famiglia.
Del Babà però, bisogna dire che la bagna, è francamente tutto. Fondamentale è la sua temperatura: se il babà è stato sfornato da 30-40 minuti, bisogna ricorrere a una bagna fredda, se è stato sfornato da un po’ di ore o la sera prima, dovete usare bagna tiepida o calda, ma non bollente.
Con l’aiuto di uno spiedino lungo, il dolce deve essere trafitto più volte, dopodiché la bagna può essere versata su tutta la superficie. I fori praticati in precedenza faranno sì che il liquido possa penetrare a fondo e impregnare bene tutta la mollica. Il dolce sarà bagnato al punto giusto quando il liquido comincerà a fuoriuscire.
A questo punto il dolce può essere trasferito su un piatto da portata e la bagna in eccesso può essere raccolta per poterla riutilizzare in un secondo momento. Se i babà sono monoporzione basterà prenderli uno a uno e tuffarli in una ciotola con la bagna. Premere leggermente con la mano dopodiché allentare la pressione: il dolce assorbirà il liquido come una spugna.
Sua maestà il babà sarà così pronto per conquistare i vostri
ospiti.